Boccheggiano: le miniere del ‘900

Boccheggiano, dalla singolare forma a cuore, sorge a ca. 675 m.s.l.m.
Per descrivere il borgo vi basti pensare che una delle più grandi miniere di pirite di Europa ha continuato l’estrazione qui fino al 1994. Si paragonano alla conquista del West le attività di ricerca mineraria che nei dintorni del paese si concentrarono a cavallo tra il XIX° ed il XX° sec.
La storia mineraria del ‘900 qui la fa da padrone, ma non solo. Scendendo di qualche km dal paese, infatti, si rimane incantati dalle maestose Roste, o come vengono chiamate qui i Calanchi rossi del Merse. Queste affascinanti formazioni sono il risultato di imponenti lavorazioni di minerali contenenti rame durante il diciannovesimo secolo, costituiti, nello specifico, dai resti di cospicui arrostimenti all’aperto (roste, appunto). Le condizioni meteoclimatiche hanno fatto il resto, scolpendo e modellando queste montagne rosse fino a farle diventare un geosito unico.
E’ il paese del famoso antiquario Leonardo Agostini, che a Boccheggiano ebbe i suoi natali ed al quale è dedicata una graziosa piazza del centro storico.
La trecentesca chiesa di San Sebastiano, completamente restaurata ed ampliata alla metà del XVIII° sec., accolse nel 1650 la statua di marmo di San Sebastiano, opera di Bartolomeo Cennini, collaboratore di Bernini.
La ricchezza dei boschi di castagni che circondano l’abitato, ha portato gli abitanti a conservare la tradizione dell’essiccamento delle castagne nei vecchi “seccatoi”, per essere poi trasformate in farina, base a sua volta di molti prodotti tipici.

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